Intervista Centro Missionario: Quest'estate voglio... andare in missione!

di Sara Caon

L'esperienza estiva di tre giovani trentini, in missione in Togo ed Uganda con il Centro missionario diocesano di Trento.

Nicola, Alessandro e Federico sono tre giovani trentini di 30, 26 e 21 anni che, in un momento di straordinaria follia, hanno lanciato una sfida a se stessi: «Quest'estate voglio andare in missione!». In Togo ed Uganda, hanno vissuto un'esperienza tale che li ha convinti a portare avanti la sfida lanciandosi in prima persona, anche attraverso la formazione dei nuovi partecipanti, nella promozione del progetto denominato appunto "Esperienza estiva" organizzato ogni anno dal Centro missionario diocesano di Trento.

Sorridenti e dispostissimi a lasciarsi tiranneggiare da ogni domanda che ci saltava in mente, i nostri giovani eroi ci hanno concesso un'intensa intervista.

Che cosa avete fatto?

NICOLA: Abbiamo vissuto, ci siamo adattati, ci siamo messi in gioco. Si incontra un'altra cultura, ma non si fa "volontariato" nel modo in cui lo intendiamo comunemente. Nulla è organizzato, è tutto una scoperta giorno dopo giorno, e le giornate sembrano lunghissime. Si vive, e basta.

Perchè avete voluto andare in missione?

ALESSANDRO: L'Università mi stava un po' stretta e sentivo il bisogno di "uscire" ma non avrei potuto scegliere di andarmene per lungo tempo poiché ero iscritto all'Università. Perciò ho scelto di fare un'esperienza estiva in missione: dura al massimo un mese ed è concentrata nel periodo estivo.

Cosa vi siete portati a casa da quest'esperienza?

FEDERICO: Dopo un'esperienza in missione in Africa impari a guardare il mondo con altri occhi, a rispettare, a capire, a fermarti prima di giudicare.

ALESSANDRO: Parti con preconcetti e... loro te li distruggono!

Qual è stata la cosa più bella che ricordate?

ALESSANDRO: Il mercato di notte. Al villaggio in Togo dove ero si raccoglievano i frutti della terra per ben 12 ore e poi questi venivano venduti di notte per altre 12 ore, in un mercato notturno per il quale la gente lavorava in tutto 24 ore senza lamentarsi, col sorriso sulle labbra.

NICOLA: Che le persone ci hanno amato dal primo istante. Ci chiedevano della nostra vita e questo era il loro modo di vedere, attraverso di noi, il mondo. La spiritualità della gente, capace di non stancarsi nemmeno dopo 3-4 ore di celebrazione liturgica.

FEDERICO: L'incontro con una donna senza gambe, che era stata una bambina soldato.

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Martedì, 07 Giugno 2016 - Ultima modifica: Martedì, 06 Dicembre 2016