Picnic con le bandiere!

un'intervista

di Agi Hargitai

Quando?

Circa un anno, da febbraio 2015 a marzo 2016.

Dove?

In Danimarca, 15 km da Aarhus.

Cosa?

Volontariato all'estero presso la living-community Hertha Levefœllesskab.

Lisa Parisi ha abitato in Danimarca per circa un anno. Durante questo periodo ha fatto tante belle e nuove esperienze, anche se alcune diciamo un po' particolari – con le persone, con il cibo, con la natura. Se vuoi sapere di più della cultura danese, leggi l'intervista con Lisa!

Penso che uno di tuoi scopi sia stato di scoprire Danimarca... Che città hai visto?

La prima ovviamente Aarhus, che era “la mia” città, dove più o meno abitavo [la sua organizzazione-host si trovava a 16 km da Aarhus]... Dopo ho visitato Copenaghen, Randers, Aalborg nel Nord, Vajle, Odense, Horsens, poi sono andata in Germania, a Flensburgo, e anche ad Oslo in Norvegia, sempre con gli altri volontari. Abbiamo viaggiato molto! Oltre alle città, in Danimarca ci sono tantissime zone naturali bellissime. Ad esempio, vicino al mio villaggio c'erano tanti laghi e fiumi. Sono anche andata a fare un tour in kayak ed è stato bellissimo! Poi uno dei miei luoghi preferiti è Skagen, il punto più a nord della Danimarca, dove mar Baltico e mare del Nord si incontrano e, avendo densità diverse, non si mescolano, quindi puoi vedere la linea delle onde fino alla Norvegia! E' veramente uno spettacolo della natura, bellissimo! Anche le spiagge della costa Est meritano! I danesi hanno una natura fantastica.

In che cosa sono diversi le città e i villaggi danesi rispetto agli italiane?

Oddio... questa cosa è un po' stupida, ma l'ho notata subito... La comunità di Hertha è situata vicino ad un villaggio chiamato Herskind. La prima volta che sono passata da lì ho notato subito che non c'era niente! Solo case. Non ho visto veramente nient'altro! Tipo da noi, anche nel più piccolo paese, di solito c'è un bar...La chiesa e un bar! [ride] Là non c'era niente! Poi ho capito che il loro modo di socializzare è un po' diverso rispetto a quello italiano...non vanno spesso al bar o a mangiare al ristorante... Ti invitano piuttosto nelle loro case per mangiare o bere qualcosa.

Niente bar!

Esatto! Mamma mia... Ero abituata ad uscire spesso ad esempio a fare aperitivo coi miei amici o a bere un caffè. Questo mi è mancato un sacco! [ride] Lì i bar sono solo in città e sono piuttosto cari!

A parte la mancanza dei bar, hai avuto altro tipo di “culture shock”?

Hm, no. No, perché per esempio il cibo.. loro adorano la cucina italiana, quindi cucinano la pasta, la pizza, la lasagna in tutti modi possibili...diciamo che fanno delle reinterpretazioni [ride] Ho mangiato penso più pizza lì che qua! Ma il cibo ad Hertha comunque era molto buono perché puntavano sul cibo sano, biologico. Avevamo l'orto e la fattoria, tutto biodinamico... avevamo il nostro latte, facevamo il pane, le torte... Tutto biologico e biodinamico, anche la carne. Mi hanno veramente insegnato cosa vuol dire mangiare in modo sano!

Hai provato anche qualche piatto danese?

Sì sì. Un piatto veramente tipico sono delle polpette di carne con una salsa marrone, accompagnate ovviamente da patate...Loro mangiano patate praticamente tutti i giorni...durante il mio EVS ne ho mangiate troppe, adesso mi si rivolta lo stomaco ogni volta che vedo le patate! [ride] Poi un'altra cosa molto tipica sono gli Smørrebrød, che i danesi mangiano tutti i giorni, a pranzo o a cena. Sono una fetta di pane, solitamente nero, con sopra un po' di tutto: formaggio, pesce, carne, salse varie, verdura...puoi metterci veramente tutto quello che vuoi! Il mio preferito era quello col salmone...Sotto Natale poi ho preso parte ad un paio di cene tradizionali...Mi sono rimaste impresse le patate cotte col burro e lo zucchero...Buone! Il periodo natalizio è bellissimo in Danimarca, c'è un'atmosfera pazzesca!

Perché?

Hanno delle tradizioni molto particolari, divertenti direi. Ad esempio la vigilia di Natale fanno il cenone e, finito di mangiare, si mettono tutti in cerchio attorno all'albero e, tenendosi per mano, iniziano a danzare e cantare tutti insieme! Poi ad un certo punto aumentano il ritmo ed iniziano tutti a correre, sempre tenendosi per mano, formando diciamo una catena umana. Prima girano ancora attorno all'albero, e poi passano per tutta la casa, andando anche all'aperto, cantando e danzando, girando attorno alla casa! E' stato bellissimo! Anche ad Hertha abbiamo celebrato così il Natale, con anche tutte le famiglie dei ragazzi...veramente emozionante e divertentissimo!

Parlami un po' dei danesi, per favore! Come sono, in che cosa sono simili agli italiani ed in che cosa sono diversi?

Allora, partiamo dalle diversità, è più semplice! [ride] Noi facciamo sempre rumore, loro sono silenziosi. Ad esempio sul bus in Danimarca c'è un silenzio pazzesco! Tutti leggono, ascoltano la musica o se parlano, parlano sotto voce. Qua in Italia c'è un casino, tutti parlano, fanno rumore!...Poi, un'altra differenza sono gli orari dei pasti: loro mangiano la cena alle cinque-mezza/sei... All'inizio era stranissimo! Alle sei non avevo molta fame, però mangiavo... ma poi alle nove dovevo mangiare di nuovo perché avevo ancora fame! Praticamente doppia cena [ride]...Ma poi mi sono abituata. Un'altra differenza sta nell'uso della bandiera! Loro la usano tantissimo. Per esempio, quando giri per il paese e vedi la bandiera danese fuori da una casa, significa che in quella famiglia qualcuno quel giorno festeggia il suo compleanno! Anche ai bambini fanno le torte di compleanno con la bandiera rossa e bianca, è tradizione. E indovinate le decorazioni classiche dei party di compleanno? Delle bandierine danesi, logicamente! Ti giuro! All'inizio mi faceva stranissimo, ma poi mi sono abituata e mi sembrava normalissimo! Anche al mio compleanno ho messo fuori la bandiera danese [ride]...Poi una cosa molto particolare, sempre a proposito della bandiera: la usano per delimitare lo spazio. Ad esempio se organizzano un picnic in un parco pubblico, delimitano lo spazio piantando delle bandierine, e quel pezzo di prato diventa momentaneamente privato! Quindi loro stanno all'interno del cerchio di bandierine danesi e le altre persone che passano nel parco non ci entrano, ma ci girano attorno, molto rispettosamente! Bellissimo! Poi un'altra cose che mi ha colpito dei danesi è che si fidano tantissimo dell'altro, non partono dall'idea che tu voglia fare il furbo e fregarli – come spesso avviene qui... Poi hanno una concezione del lavoro diversa: pensano che ognuno debba avere il tempo da dedicare a se stesso, alla famiglia ed ai propri hobbies dopo il lavoro...infatti l'ora di punta del traffico nella zona degli uffici è verso le quattro.

Ma in che cosa sono simili agli italiani?

Allora...Hmm adorano la cucina italiana, vale? [ride] Simili... ah, ecco! C'è l'idea che al Nord le persone sono fredde e distaccate. Forse un po' all'inizio, però dopo, se avete modo di stabilire con loro delle relazioni un po' più profonde, si dimostrano veramente apertissimi, disponibilissimi e dolcissimi! In questa cosa un po' mi sono riconosciuta, quindi non è vero che sono poi così tanto diversi da noi.

Lisa è andata in Danimarca con il volontariato SVE.

Se vuoi sapere di più sulla sua esperienza,

leggi la prima parte dell'intervista! >>

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Giovedì, 25 Agosto 2016